lunedì 14 maggio 2012

Al Bagatto, Via Massimiliano Regis, 11, Milazzo (ME)


Al contrario di ciò che si dice comunemente dei critici, non ci fa piacere “postare” una recensione negativa. Ci auguriamo che le nostre rimostranze possano essere da stimolo per quei ristoratori che desiderano migliorare la loro qualità e venire incontro alle richieste della clientela.

Il Bagatto è la prima carta degli Arcani Maggiori: rappresenta l’essere umano che sulla terra è in grado di fare, di creare, di giocare. La figura descrive un giovane apprendista, apparentemente ricco di potenzialità, in un contesto in cui tutto è ancora da venire.
Anche il locale che ci accingiamo a recensire possiede alcune potenzialità, che non sembrano avviarsi ad un’evoluzione. Siamo a Milazzo, luogo turistico e porta di ingresso delle isole Eolie; dietro il porto.

Accoglienza ed atmosfera. L’atmosfera è vivace, il locale è piacevolmente animato. Il patron si sforza di curare l’accoglienza offrendo un calice di benvenuto agli avventori appena arrivati. Nel corso della serata, però, risulta più dedito a curare gli habitués del locale piuttosto che i nuovi clienti. Ci permettiamo di rilevare sommessamente che questa non è una politica vincente.  Aggiungiamo che il locale non e' consigliabile se si vuole fare conversazione, perché il volume del sottofondo musicale - peraltro piuttosto gradevole, generalmente jazz - e' regolato in base all'umore del patron, che cambia repentinamente. Per chi sta cenando, in santa pace o allegramente, questo può risultare molto fastidioso.

Pane e vino. Il menù presenta una ampia scelta di antipasti, primi e secondi, ma pochissimi collegamenti con il territorio e gli alimenti prodotti in loco. Tra i primi il piatto forte è la pasta alla carbonara, che non appartiene alla tradizione siciliana e tantomeno a quella isolana. Tra i secondi spicca lo stinco di maiale, anch’esso poco rappresentativo della zona di riferimento. Anche il resto del menù non ci intriga perché troppo comune, poco innovativo.  Al momento dell’assaggio la cucina non convince. La presentazione, innanzitutto. Poco curata, quasi casalinga. Altrettanto dicasi per le preparazioni piuttosto ordinarie ed impersonali. Lo stinco di maiale pure ordinato dal nostro, non è mai arrivato perché dopo due ore di inutile attesa, è stato disdetto.
Servizio. Il servizio rappresenta una ulteriore criticità di questo locale. L’attesa al tavolo, dall’inizio alla fine del pasto, è stata di quasi tre ore. Francamente un tempo troppo lungo ed  ingiustificato. Nessuno degli addetti al servizio ai tavoli si è avvicinato per scusarsi e/o fornirci una spiegazione. Probabilmente la comunicazione tra la sala e la cucina non è fluida o nella stessa cucina ci sono seri problemi organizzativi. Totalmente da rivedere.

Prezzi. Dopotutto si paga troppo: 40 € a persona per un insieme che attualmente non ha questo valore.

Voto: 4 ½