domenica 15 luglio 2012

"La Sirena" di Mancuso, Via Lagogrande 96 Ganzirri Messina


I laghi di Ganzirri rappresentano una tra le mete preferite dai turisti che visitano per la prima volta la città di Messina. Si rimane affascinati da questi due bellissimi “specchi d’acqua”, uno accanto all’altro, quasi a voler rappresentare i due guanciali su cui la notte riposa la splendida vecchia Zancle. Colpiti dalla bellezza naturale e geografica del luogo, decidiamo di passeggiare lungo le sponde dei laghi, ricambiando i sorrisi degli accoglienti abitanti che invitano ad assaggiare  cozze e molluschi di ogni genere accompagnati dal limone, tipica usanza di ogni villaggio di mare. La passeggiata è rilassante, ma stimola un certo languorino: si deve mangiare. Ed ecco individuato uno fra i numerosi  ristoranti che cattura la nostra attenzione: “La Sirena” di Nicola Mancuso, ubicato al civico 96 di via Lagogrande.

Accoglienza e atmosfera. Si entra in un locale storico della ristorazione messinese, “tradizionale”: che più “tradizionale” non si può. A cominciare dall’accoglienza quasi “cameratesca” (ma, come si può facilmente immaginare, non a tutti piace). Il locale, che nei mesi invernali è composto da due sale interne, nei mesi estivi si sviluppa su due verande: la prima al piano terra, la seconda situata al primo piano. Fortunatamente veniamo sistemati nella veranda al piano superiore, che è sicuramente più ariosa, anche se più caotica. E’ consigliato prenotare.

Pane e vino. Anche la scelta del menù è tutta rivolta alle tipicità della tradizione messinese, anzi “ganzirrota”. Tra gli antipasti spiccano la pepata di cozze, l’insalata di mare, l’insalata di gamberi. I primi piatti sono altrettanto tradizionali: spaghetti alle vongole, spaghetti alle cozze, spaghetti alla pescatora (gamberi e calamaretti affogati in un sugo rosso). Come secondo piatto si suggeriscono gli involtini di spatola, teneri e delicati ancor più degli involtini di pesce spada, anch’essi in menu insieme al pescato del giorno, ai gamberoni arrostiti ed ai calamaretti. Non registriamo tentativi di sperimentazione. Il patron va sul sicuro, accontentando il suo pubblico dai gusti semplici con una materia prima genuina. Le preparazioni sono molto ben cucinate e rispecchiano in modo schietto la tradizione gastronomica della nostra città: la trattoria, quindi, è caldamente consigliata al visitatore che volesse avvicinarsi alle tradizioni, agli usi e ai costumi locali in cucina ed a tavola. Possiamo garantire che non resterà deluso. Manca una carta dei vini e comunque la scelta è estremamente ridotta.

Servizio. Il servizio è in linea con il locale. Schietto, ma rude.


Prezzi. Il rapporto qualità/prezzo senz’altro buono: circa 35 € a persona.

Voto: 6 ½

 

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