lunedì 25 giugno 2012

La Capinera, Via Nazionale, n. 177 Taormina (Messina) - 0942 626247



Goethe scrisse: “L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito: soltanto qui è la chiave di tutto”. Lo scrittore  tedesco tornando a Francoforte deve aver sicuramente raccontato agli amici della bellezza dei luoghi scoperti nella meravigliosa isola dove il mare rumoreggia e le montagne ascoltano piacevolmente il fragore delle onde! Le monadi hanno provato queste emozioni e sono orgogliose di poter comprendere appieno le sensazioni vissute da uno dei maggiori uomini di lettere di tutti i tempi.
Cenando al ristorante  “La Capinera”, ubicato sulla Via Nazionale al civico 177, in uno dei tratti più belli della costa jonica siciliana, tra l’Isola Bella ed il promontorio di S.Alessio, abbiamo compreso quella famosa “chiave di tutto” scoperta dallo scrittore e tramandata a tutte le successive generazioni di futuri lettori.

Accoglienza ed atmosfera. L’accoglienza è gentile, ma non calda. Ci si aspetterebbe di più in questo gioiellino, incastonato tra il mare cristallino della baia di Atlantide e la scabra rocca su cui riposa Taormina. Nella veranda esterna, dove veniamo fatti accomodare, l’atmosfera è magica. Il panorama della baia di è incantevole: la luna illumina lo specchio d’acqua appena increspato dalla prima brezza d’estate. In lontananza le luci delle residenze estive di quei mortali fortunati che abitano il promontorio. Lo chef, Piero D’Agostino, talentuoso ed ambizioso ci delizia con una entrèe d’accoglienza: vellutata tiepida di zucca con ricottina fresca. 

Pane e vino. Il formato del menù è poco maneggevole (tutto sommato anche a tavola un po’ di praticità non guasta). Il contenuto del menù è ovviamente all’altezza delle nostre aspettative altissime, dovute anche alla stella Michelin di cui può fregiarsi il locale (e lo Chef). Le crudità di pesce (sia la degustazione che l’antipasto singolo) sono da manuale. Le presentazioni di ciascun piatto piene di creatività ed eleganza. Deliziosi i primi: consigliamo gli spaghettoni alla bottarga e gli agnolotti ai gamberi e fiori di zucca, serviti su una squisita purea vegetale. I secondi rivisitano in veste creativa la tradizione siciliana, valorizzando i prodotti locali. Anche i dessert attingono al mondo fantasioso dello Chef: da provare senza rimorsi il tortino di cioccolato con un gelato di tabacco, il semifreddo di torrone con pistacchi e cappuccino al rum, i cannolicchi di sfoglia e crema con un semifreddo di fragoline. La carta dei vini è molto interessante.   

Servizio. Il servizio è piuttosto attento e curato. Una nota stonata nell’insieme di eccellenza è costituito dalla toilette che è piuttosto difficile da raggiungere soprattutto per coloro che non sono molto agili per scelta o per l’età. Consigliamo di migliorare la condizione, perché questa difficoltà nuoce al locale.

Prezzi. Un pasto completo si aggira attorno a € 75 – 80 circa.
Voto. 8

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